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Autismo e alimentazione

Anche se la torta sembra soffice e golosa, non rinuncio alla mia solita colazione: riempire la mia tazza di latte, scaldarla nel microonde per due minuti e quindici secondi, inzuppare, uno alla volta, cinque biscotti con le gocce di cioccolato, la quantità consigliata sulla confezione per una colazione equilibrata. In realtà secondo le indicazioni dovrei anche bere un bicchiere di spremuta d’arancia, ma la polpa dell’arancia in bocca è insopportabile […]

(L’inventario delle mie stranezze – Silvia Pillin)

 

Per le persone autistiche le caratteristiche legate al cibo possono assumere moltissima importanza. È molto frequente infatti che abbiano forti preferenze o provino spiccata avversione per determinati alimenti a seconda della loro consistenza, temperatura, odore, colore e gusto.


L’alimentazione nelle persone autistiche è spesso caratterizzata da selettività alimentare, ovvero con una scelta alimentare molto limitata. La selettività potrebbe quindi presentarsi con l’assunzione esclusiva di cibi croccanti oppure con l’assunzione esclusiva di cibi di un determinato colore. Ovviamente le caratteristiche della selettività alimentare sono variabili, individuali e soggettive.


La selettività può essere legata alla sensibilità sensoriale: alcuni cibi potrebbero causare una stimolazione sensoriale eccessiva, e quindi l’individuo finisce per evitare l’assunzione di quel determinato alimento; oppure, al contrario, potrebbe risultare estremamente piacevole e quindi assumere quel determinato cibo in quantità eccessiva. Inoltre, non è sempre facile per le persone autistiche percepire il senso di sazietà, che è un segnale guidato da uno dei nostri otto sensi: l'enterocezione.


Negli individui autistici potrebbero anche essere presenti delle abitudini particolari legate al momento del pasto. La persona potrebbe per esempio mangiare sempre e solo con le stesse posate o assumere gli alimenti sempre nello stesso ordine o dividere gli alimenti sul piatto o fare sempre la stessa colazione. Sappiamo infatti che per molte persone autistiche le routine e le piccole ritualità sono importanti per il proprio benessere. In questi casi, provare gusti nuovi, assaggiare piatti diversi dal solito, assumere alimenti preparati in modo differente potrebbe risultare estremamente difficile e provocare ansia, tanto che la persona potrebbe anche rifiutarsi di mangiare o evitare di partecipare a situazioni di relazione sociale incentrate sul pasto, come ritrovarsi con gli amici al ristorante.


La selettività alimentare potrebbe presentarsi con l'assunzione esclusiva di cibi di un determinato colore.
La selettività alimentare potrebbe presentarsi con l'assunzione esclusiva di cibi di un determinato colore.

Ci sono anche molte persone autistiche che portano avanti scelte di alimentazioni specifiche come quella vegetariana o vegana. Un'alimentazione vegetariana (non si mangia carne) o vegana (non si mangia carne né derivati come uova e formaggi) può dipendere sia da aspetti sensoriali sia da scelte etiche e morali: alcune persone autistiche vivono infatti una forte difficoltà rispetto alla consistenza di cibi come la carne in quanto presenta nervature, parti grasse, può essere gommosa, ecc.; altre persone autistiche invece, grazie ad una spiccata sensibilità etica, morale e della giustizia tipica del loro funzionamento cognitivo, portano avanti questo comportamento alimentare come scelta, che può essere implementata anche a partire da età molto basse.


Benché queste scelte alimentari atipiche non portino necessariamente ad un vero e proprio disturbo del comportamento alimentare (DCA), è comunque importante affidarsi a professionisti/ed esperti/e di alimentazione e nutrizione in persone neurodivergenti per valutare se esse sono compatibili con un ottimale stato di salute. Purtroppo spesso l'alimentazione neurodivergente non viene sufficientemente e correttamente attenzionata e non viene considerato l'impatto che uno scorretto apporto nutritivo può comportare sia sul piano della salute fisica che su quello della salute mentale.

Parleremo della relazione tra Disturbi del Comportamento Alimentare e autismo in un prossimo articolo del blog, capendo anche quali possono essere le differenze rispetto ai comportamenti alimentari qui descritti.


Gruppo Empathie+ collabora con la Dott.ssa Ferrari Trecate, medico che si occupa di percorsi di educazione alimentare adattati ai bisogni delle persone neurodivergenti ADULTE, possibili anche online. Per contattare la dottoressa e richiedere un consulto basta andare alla seguente pagina del nostro sito: VAI ALLE COLLABORAZIONI

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